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Cronaca

Operaia viene trascinata negli ingranaggi di un macchinario: morta schiacciata a soli 22 anni

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Un tragico incidente sul lavoro si è verificato questa mattina in una fabbrica tessile di via Garigliano, a Oste di Montemurlo, in provincia di Prato.

Una lavoratrice, di soli 22 anni, è morta dopo essere rimasta incastrata in un macchinario, un orditoio: l’ingranaggio di quest’ultimo l’aveva poco prima trascinata al suo interno. Il gravissimo incidente si è verificato all’Orditura Luana. La titolare dell’azienda, Luana Coppini, si è sentita male dopo essere stata avvisata della tragedia. La giovane operaia vittima dell’infortunio lavorava in via Garigliano da più di un anno.

L’allarme al 118 è scattato immediatamente e a darlo sono stati gli stessi compagni di lavoro della giovane, che hanno assistito impotenti alla scena. Purtroppo, però, all’arrivo dei sanitari non c’è stato più niente da fare: inutili i tentativi di rianimare la 22enne eseguiti dai sanitari.

Sul posto anche gli ispettori dell’Asl, che dovranno ricostruire l’esatta dinamica della tragedia e accertare il rispetto delle norme di sicurezza all’interno dell’azienda.

In via Garigliano si sono recati anche i carabinieri con il comandante della Tenenza, il luogotenente Quintino Preite, e i vigili del fuoco.

Il macchinario in cui è rimasta incastrata la ventiduenne è stato posto sotto sequestro dalla magistratura, insieme all’area dove è avvenuta la tragedia.

La vittima, secondo una prima ricostruzione fornita dai suoi colleghi, sarebbe stata trascinata tra i pesanti ingranaggi dal rullo dell’orditoio. Sono stati i vigili del fuoco, dopo una complessa operazione, a liberare il corpo della sfortunata giovane.

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Cronaca

Blitz nel casertano, arrestato il ras Francesco Tiberio La Torre: le ultime

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Blitz dei carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, che hanno tratto in arresto il 65enne Francesco Tiberio La Torre, ritenuto gravemente indiziato di estorsioni aggravate dal metodo mafioso.

A seguito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, svolte dopo le denunce presentate ai carabinieri di Mondragone dalle vittime, è stato possibile risalire all’identità dell’uomo. Tale provvedimento è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, durante le quali l’indagato è innocente fino a sentenza definitiva.

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Cronaca

Ansia per le condizioni di Robert Fico, il premier slovacco vittima di un agguato: la situazione

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Versa ancora in gravi condizioni Robert Fico, il premier slovacco ferito a colpi di pistola due giorni fa.

Pertanto, come riferisce anche il presidente eletto della Slovacchia Peter Pellegrini, “ieri il primo ministro non ha subito un’altra operazione, ora può parlare, ma riesce solo a pronunciare poche frasi”.

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Cronaca

Scomparso da quasi 30 anni e ritrovato nella cantina dei vicini di casa: i dettagli

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La storia che vi stiamo per raccontare arriva dall’Algeria, e riguarda un uomo scomparso 26 anni fa e ritrovato nella cantina della casa di un vicino.

Egli si chiama Omar Bin Orman e ha 45 anni, mentre ne aveva 17 quando è scomparso nel nulla a Djelfa, in Algeria. All’epoca vi era la guerra civile, tanto che la famiglia era convinta fosse tra i 200mila uccisi o tra i 20mila rapiti negli scontri tra l’esercito e i gruppi islamisti.

Invece l’uomo, lo scorso 12 maggio, è stato trovato nascosto in una cantina-ovile dopo che l’ufficio del pubblico ministero ha ricevuto una denuncia anonima con la quale sosteneva che Bin Orman si trovasse nella casa di uno dei suoi vicini.

Ecco quanto dichiarato da un funzionario del tribunale di Djelfa:

“In seguito a questa segnalazione, il procuratore generale ha ordinato alla gendarmeria nazionale di aprire un’indagine approfondita e gli agenti si sono recati nella casa in questione”.

Pertanto il carceriere è un 61enne, che avrebbe tentato di fuggire alla vista degli agenti, i quali sono riusciti comunque a fermarlo ed arrestarlo. Al momento Bin Orman sta ricevendo le cure mediche e psicologiche del caso, e ha raccontato ai soccorritori di aver visto varie volte la sua famiglia dallo scantinato in cui era rinchiuso, ma di non essere in grado di chiedere aiuto “a causa di un incantesimo che il suo rapitore gli aveva fatto”.

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